domenica 10 marzo 2013

INTERVISTA CORRIERE SALENTINO







Guardare le tele di Marcello Quarta, artista leccese classe ’82, mi fa venire in mente le parole di un poeta maledetto, del maledetto per eccellenza, Charles Baudelaire, che diceva che “L’arte è creazione di una magia suggestiva che accoglie insieme l’oggetto e il soggetto”. L’oggetto spesso nelle sue tele è indefinito, è un turbinìo sapiente di colori che ci suggeriscono forme, che ci invocano il caos della nostra società, che richiamano il tempo e l’attualità; il soggetto è lui, “l’artista per caso” che dipinge per passione, per trovare la sua dimensione, la sua liberta di espressione, ma i soggetti siamo anche e soprattutto noi, i suoi interlocutori, che non possiamo non essere ammaliati da quanto si nasconde dietro le sue tele, dietro i colori, dietro i materiali utilizzati, dietro la sua fantasia che ha molto da comunicarci.



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